Il Duomo di Castelfranco Veneto, dedicato al patrono San Liberale, è la chiesa parrocchiale più importante della città.
Si trova nel cuore del centro storico della città, entro il perimetro delle mura del castello e accanto a Casa Giorgione.
Il parroco si può fregiare dei titoli di arciprete, abate e protonotario apostolico; questi ultimi due furono concessi nel 1908 da papa Pio X che aveva frequentato Castelfranco durante gli anni della sua formazione.
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L’attuale fabbrica del duomo, risalente al XVIII secolo fu edificata su progetto di Francesco Maria Preti, di cui è opera prima, il quale si ispirò alle forme del Redentore del Palladio[1].
Per consentirne la costruzione, fu necessario abbattere, oltre a un tratto delle antiche mura, la vecchia chiesa di Santa Maria Assunta, monumento romanico che fu sede dell’originaria Cappella Costanzo, per cui era stata pensata la pala del Giorgione nel XVI secolo.
Nel 1892–1893 fu realizzata l’attuale facciata, su progetto di Pio Finazzi.
L’arciprete del Duomo è abate mitrato.
Liberale (Altino, inizi V secolo – Caltrazio, Laguna Veneta, 27 aprile 437, secondo la tradizione) è stato un fervente cristiano, venerato come santo dalla Chiesa cattolica.
E’ patrono di Castelfranco Veneto e la ricorrenza cade ogni 27 aprile: così infatti vollero i cittadini trevigiani che fondarono il fortilizio da cui si è sviluppata l’attuale città.
Come per altri santi paleocristiani, anche nel caso di Liberale le agiografie che ci sono pervenute sono considerate del tutto leggendarie.
Nacque ad Altino da una nobile famiglia appartenente al rango equestre. Cresciuto secondo i principi cristiani, fu battezzato dal vescovo Eliodoro e ne divenne un fervente seguace. A una vita ascetica, fondata sulla meditazione, la preghiera e il sacrificio personale, associava l’aiuto a poveri e ammalati. Risolse inoltre una contesa fra Altinati e Trevigiani sorta attorno al castello di San Lorenzo in Prandecino (attuale Rovarè, frazione di San Biagio di Callalta) appartenente a un tal Prando. Quest’ultimo si impegnò a demolirlo dopo essere stato miracolosamente guarito dal santo.
Fu inoltre un tenace avversario della dottrina ariana. Quando Eliodoro si fece eremita, lasciò la diocesi di Altino al vescovo Ambrogio che tuttavia si mostrò incapace nell’arginare la minaccia eretica. Liberale, deciso a ritrovare il vecchio vescovo, pensò prima di consultare il lume di Dio e, pregando, gli apparve un angelo che lo avvisava della morte imminente. Nonostante ciò, partì per la Laguna alla ricerca del maestro ma, giunto sull’isola di Caltrazio, non lo trovò e morì poco dopo il 27 aprile 437. Riconosciuto subito come santo, clero e popolo trasferirono il suo corpo in un’arca nella chiesa dell’isola, dedicata a San Lorenzo (presso l’attuale Motta di San Lorenzo).
Una tradizione filo-trevigiana afferma che le reliquie di san Liberale, assieme a quelle dei santi Teonisto, Tabra e Tabrata, furono trasferite a Treviso nel 452, quando Altino fu distrutta dagli Unni di Attila. Nel XIV secolo, tuttavia, alcuni religiosi dichiaravano che i corpi dei quattro santi si trovavano a Torcello, ma queste affermazioni dovevano essere false, in quanto numerosissimi documenti testimoniano con molta chiarezza la presenza a Treviso almeno dal 1082. I resti si trovano tuttora nella cripta del Duomo di San Pietro ed è patrono della città e della sua diocesi.
L’odierna critica agiografica, invece, ritiene che Liberale non fosse altinate e che le sue reliquie sarebbero giunte probabilmente da Roma o dal Nordafrica.
Liberale è anche patrono di Castelfranco Veneto: così infatti vollero i cittadini trevigiani che fondarono il fortilizio da cui si è sviluppata l’attuale città.
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31033 CASTELFRANCO VENETO (TV)
Orario di apertura: dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle ore 12.00
Telefono 0423 495202
Email duomo@chiesacastelfranco.it